giovedì 22 luglio 2010

Il mio cagnolino non c'è più. Ieri verso le 13:30 ci ha lasciati dopo 14 anni e mezzo di vita vissuta insieme. E' un dolore a cui non sono abituata, cazzo non credevo di soffrire così!!! Circa un mesetto fa ha avuto un ictus cerebrale e da allora abbiamo iniziato a curarlo, portandolo dal veterinario 2 volte al giorno dove il mio piccolino veniva sottoposto a 2 siringhe più una flebo. Dopo una decina di giorni i risultati delle analisi facevano capire chiaramente che non c'erano miglioramenti, che i reni non funzionavano più bene e che tutti i valori erano alterati, ma abbiamo cmq deciso di continuare la cura. Il medico ci ha assicurato che non soffriva come i cani in fin di vita, che non era nella condizione da essere abbattuto con quella famosa siringa della morte, ma che si sarebbe spento lentamente. Io quindi sapevo che doveva morire ero quasi rassegnata, anche se vedevo che ogni giorno faceva dei piccoli progressi. Credevo che finchè il cuore reggeva lui era lì con noi...e lui aveva un cuore forte!!! Quello a cui non ero preparata sono state le sue urla....ha gridato (non abbaiato), ha urlato talmente forte da farsi sentire da tutto il vicinato....Quelle urla non le dimenticherò mai!!!!!!!!!!!!Non le riesco a capire. Vorrei sapere cosa è successo, se ha avuto un arresto cardiaco, cosa......Era da un mese che non abbaiava più! Perchè ha sofferto così tanto????? Perchè???Mi sono sentita inutile, non sono riuscita a proteggerlo. Non volevo che soffrisse. Sapevo che doveva morire ma non così, non con quella sofferenza così atroce da farlo urlare in quella maniera. Poi ha fatto un sospiro profondo ed ha cacciato fuori la lingua. Io lo chiamavo, il cuore batteva ancora...dopo un pò il secondo sospiro quasi improvviso e definitivo. Non posso ancora crederci che il mio piccolo mostro non c'è più. Sono stata con lui finchè non lo abbiamo seppellito. Gli ho detto di fare il bravo ovunque lui sia adesso e che mi mancherà tantissimo.
Questa mattina ero a casa da sola, cazzo come è strano. Lui era sempre lì, sempre a casa, a farci compagnia, a venirci incontro quando rientravamo, a chiedere di mangiare quello che avevamo nel piatto. Aveva le sue abitudini che erano diventate le nostre, aveva un rapporto diverso con ognuno di noi...Non dimenticherò mai le sue urla e quel musetto così bellino e sorridente avvolto da un lenzuolo. Spero solo che ovunque sia ora lui sappia che gli ho voluto bene e che mi dispiace di non assere riuscita ad evitargli quella sofferenza.

10.12.1995
21.07.2010